Le origini della Feria risalgono al 1846 quando due imprenditori che abitavano in città hanno avanzato una proposta al Comune per organizzare una fiera commerciale di bestiame della durata di tre giorni. La loro proposta è stata accettata dalla regina Isabel II soltanto l'anno successivo, esattamente il 5 marzo 1947, e per la durata dei tre giorni richiesti. Da lì a un mese si sarebbe svolta la prima Feria de Abril di Siviglia.
Così, da semplice fiera di bestiame allestita originariamente nel Prado de San Sebastián, siamo arrivati oggi alla Feria de Abril che tutti conosciamo, spostata nel celebre quartiere di Los Remedios e della durata di ben 6 giorni. Per la Feria vengono allestite delle casetas che non sono altro che dei tendoni da piccole a grandi dimensioni per lo più private. Quelle piccole famigliari sono arredate come un tipico patio sevillano. Le casetas piccole sono allestite da gruppi di amici che si tramandano la tradizione e il diritto al posto per anni (pagando, e non poco!), mentre quelle grandi sono a gestione aziendale, ovvero, allestite di anno in anno da singole aziende che poi offrono il diritto di ingresso ai loro dipendenti con famiglia al seguito. Mentre nelle casetas piccole il tutto rimane parecchio "in famiglia", nelle grandi si radunano grandi quantità di persone che si godono l'ambiente festivo al ritmo delle sevillanas (canto e ballo tradizionali di Siviglia) e della musica delle varie orchestre serali che vi suonano fino all'alba.
Se non sapete ballare le sevillanas, potete provare ad azzardare qualche passo guardando uno dei tanti corsi di sevillanas su video che trovate anche su internet. Oppure, se arrivate in tempo, potete partecipare a uno di quei corsi accellerati organizzati informalmente dai numerosi gruppi di scambio linguistico di Siviglia. Per esempio, ho visto recentemente che il gruppo Sevilla Intercambio sta organizzando un taller de sevillanas per rendere tutti i guiris (stranieri) interessati dei perfetti ballerini per l'occasione. Quasi ogni gruppo di scambio linguistico organizza il proprio workshop di sevillanas, quindi ora non avete più scuse. E se siete interessati e volete approfondire, potete anche imparare a suonare le castañuelas o palillos (nacchere), perché le sevillanas ballate con le nacchere sono tutta un'altra cosa!
Bene, ora la situazione è questa: siete finalmente approdati alla Feria e sapete (o pensate di sapere) ballare le sevillanas. A questo punto, vi manca l'ultimo elemento, quello decisivo: el traje de flamenca (il vestito!). Un vestito fatto a mano può arrivare a costare fino a 800 Euro, ma ce ne sono anche a prezzi più economici in commercio. Ci sono diverse soluzioni per ovviare a questo problema: 1) potete acquistare un vestito nuovo a buon mercato, 2) potete comprarne uno di seconda mano, oppure 3) potete noleggiarlo. E visto che i vestiti di flamenca sono soggetti a una moda che cambia ogni anno, diventando quindi difficile sfruttarlo per più di un paio di anni, direi che la soluzione più conveniente è quella del noleggio. Ogni anno la moda impone uno stile diverso che può significare una variazione nel numero di volants, nella larghezza dei volants, nella distanza fra i vari volants, vestito lungo o corto, manica lunga o corta, manica con o senza volants, ecc... E ora siete proprio pronti a godervi la Feria come si deve.
A Siviglia ci sono diverse case di noleggio di vestiti di flamenca, come per esempio:
- Flamenco y más, alquiler de trajes de flamenca, sito in Calle San Luis 116, vicino alla celebre Basílica de la Macarena;
- Alpagui, sito di noleggio senza ufficio fisico, inviano a mezzo corriere.
Non li conosco di persona, ma mi sa che prima o poi noleggio pure io uno appena mi capita. Sicuramente ce ne sono tanti altri che potete trovare su internet facendo una ricerca.
In fondo al Post vi lascio una galleria di foto dove potete ammirare i vari stili di vestiti usati per la Feria e, se ci tenete alle forme, leggete il decalogo del buon vestire appena pubblicato dal quotidiano El Mundo che illustra come vestirsi e come comportarsi nella Feria. Ovviamente, non tutti seguono alla lettera queste regole.
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L'area fieristica include anche un enorme Luna Park nella zona conosciuta come Calle Infierno. Per darvi un'idea vi metto qui sotto una mappa della Feria di qualche anno fa. All'ingresso della Feria troverete una mappa di tutta la zona fieristica che vi può aiutare a situarvi e trovare, per esempio, una specifica caseta dove vi siete dati appuntamento con altri amici.
| A orario prestabilito ha luogo il paseo de caballos, durante il quale potrete ammirare gli allegri e sensuali vestiti usati dalle donne e il classico vestito da uomo a cavallo, che passeggiano e sfilano per le strade della Feria. L'eleganza e la maestosità dei cavalli e cavalieri vi sorprenderà. Cavalli che ballano, cavalli che salutano, flamencas con ventagli, donne con cappelli, fiori, ... vi sorrideranno. Godetevi lo spettacolo! |
Le casetas sono aperte fino all'alba, ma l'appuntamento non finisce lì. La tradizione vuole che si vada a "fare colazione" prima di tornare a casa mangiando i famosi churros con chocolate in una delle tante churrerías allestite per l'occasione nell'area fieristica o nelle immediate vicinanze. I più buoni secondo me sono i churros de rueda, come quelli che vedete nell'immagine. Potete anche trovare i churros de patata, ma secondo me non sono la stessa cosa, non sono così buoni. E quando non c'è la Feria, sapete dove si possono mangiare i migliori churros di Siviglia? Mio padre sostiene che i migliori churros di tutta la città sono sempre stati quelli del Postigo. Io aggiungo quelli del kiosko de la Macarena, dove puoi ordinare anche la cioccolata calda dove vanno inzuppati i churros.
E dopo i churros, è arrivata l'ora di andare a nanna. I vostri piedi vi ringrazieranno :-)
Pronti per tornarci il giorno dopo? io sì!!!
Infine, ecco la galleria fotografica che vi avevo promesso. E' o non è un vestito sensuale che risalta le forme femminili?
Per altre info utili su Siviglia e Andalusia potete consultare il sito italiano Andalusia.
A Udine per imparare a ballare il flamenco, le sevillanas, ecc... conosco soltanto l'associazione Viento Flamenco, fondata nel 2006 da Lucia Tosto che, oltre ad essere una brava insegnante, è proprio simpatica.
Per chiudere questo post non mi resta che dire: ¡Viva Sevilla y olé!